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Traks list, autori e arrangiatori del cd (ascoltalo qui)

 

ASCOLTA IL CD•  Every Breath You Take 
Sting arr. G. Restieri dur. 3.25

•  Vacanze romane 
Golzi/Marrale arr. G. Restieri dur. 4.22

•  The Cantina 
John Williams arr. M. Viani dur. 1.53

•  The Pink Panter 
Henry Mancini dur. 2.58

•  Another Brick In the Wall Part Two 
Roger Waters arr. G. Restieri dur.:.2.36

•  Un Americano a Parigi 
George Gershwin arr.T. Esposito dur. 3.16

•  Yesterday 
Lennon/McCartney arr.J.Long dur. 2.40

•  Eleanor Rigby 
Lennon/McCartney arr. F. Sanna dur. 2.04

•  Lady Madonna 
Lennon/McCartney arr. J.Long dur. 2.12

•  Get Back
Lennon/McCartney arr. J.Long dur. 2.25

•  Zirichiltaggia
Fabrizio de Andrè arr. A. Marra dur.:1.01

•  I Got Rhythm
George Gershwin arr. S.L. Rosenhaus dur. 1.35

•  Makin' Whopee
Walter Donaldson arr. Thorp dur. 2.20

•  Caravan
Duke Ellington, Irving Mills &Juan Tizol arr. J.Long dur. 2.28

•  Lullaby of Birdland
George Shearing arr. J .Long dur. 2.42

•  In The Mood
J.Garland dur.: 2.07

•  Oblivion
Astor Piazzolla dur.:4.23

•  Por una cabeza
Carlos Gardel arr. M. Naughtin dur. 4.13

•  La muerte del angel
Astor Piazzolla dur. 3.36

•  Libertango
Astor Piazzolla dur. 3.50

una recensione (di Giampaolo Paticchio)


 

Note ai brani

Uno dei brani più famosi dei Police assurge ad emblema dell'operazione condotta dall'Archi Live Quartet: l'arrangiamento di Every Breath You Take evidenzia, attraverso il pizzicato iniziale del violoncello che riproduce fedelmente il riff della chitarra della versione originale, una sorprendente somiglianza con il preludio della prima suite di Bach per violoncello solo. La rievocazione colta scivola poi sotto dissonanze dalle reminescenze celtiche che conducono al centro del tessuto musicale, caratterizzato da un crescendo di intensità e cadenzato dall'ostinato ritmico del ruvido accompagnamento del violoncello.

Le possibilità liriche del quartetto emergono soprattutto dal secondo brano, Vacanze romane , un intreccio melodico che, spogliato dell'arrangiamento anni Ottanta e del testo, rivela la sua originale musicalità mantenendo l'andatura scandita del tango. La voce cristallina e intensa di Antonella Ruggiero trova la sua perfetta corrispondenza timbrica nel suono del violino solista.

Richiama alla memoria scene di alieni in corpi umanoidi il motivo di “Guerre stellari”, The Cantina di John Williams, che coniuga il tempo di jazz-charleston, in voga nei locali degli anni Trenta, con le dissonanze tardo-novecentesche del tessuto armonico e melodico.

Con uno dei temi più originali di tutta la storia della musica da film, The Pink Panter , siamo in pieno nel mondo del jazz. L'insinuante tema del sax baritono della versione originale offre alla viola, strumento spesso trascurato dalla letteratura musicale “colta”, una splendida opportunità di mettere in risalto la sua voce intensa e profonda.

L'arrangiamento di Another Brick in the Wall part two costituisce la sfida rock del quartetto. L'ostinato del violoncello e il ritmo marcato delle altre voci, che simulano la chitarra, richiamano l'andatura marziale del celeberrimo brano dei Pink Floyd, sulla cui base ritmica, non priva di citazioni sinfoniche, si innesta l'assolo del violino, alter-ego della indimenticabile chitarra di David Gilmore.

Trait d'union tra la musica colta e quella popolare, George Gershwin ha saputo creare, attraverso un uso sapiente della contaminazione, alcune delle opere più importanti e famose del Novecento. La fantasia tratta da Un Americano a Parigi ripropone alcuni motivi del poema sinfonico, a partire dal famoso “tema della nostalgia” che ricorda all'Americano in Europa la terra natale, culla del blues e del jazz. Se ne fa interprete in apertura del brano il suono del violino, reso più intimo ed evocativo dall'uso della sordina.

Negli anni Sessanta, gli anni del rock e della contestazione giovanile, un celebre quartetto di Liverpool riscopriva con Yesterday un mondo di timbri strumentali classici fino ad allora inimmaginato, grazie all'arrangiamento di George Martin nel quale la voce e la chitarra acustica di Paul McCartney sono accompagnate da un quartetto d'archi. Il brano riproposto in questo disco amplifica l'intuizione originaria, integrando con naturalezza nel tessuto sonoro del quartetto anche la voce e la melodia. Un'operazione simile sottolinea in Eleanor Rigby , originariamente arrangiata per ottetto, la tristezza del tema: la disadorna semplicità della musica comunica la solitudine della vecchiaia, la degradazione sociale, l'indifferenza, l'abbandono. Completamente assenti, invece, gli archi dalle versioni originali di Lady Madonna e Get Back , entrambe ispirate a sonorità cowntry-blues. Esse costituiscono due esempi di reinvenzione e fantasia dell'arrangiatore e degli esecutori nell'intento di rendere con gli archi le sonorità volute dai Fab Four .

Il ritmo incalzante di una ballata folk investe l'ascoltatore del brano successivo, Zirichiltaggia , che prende spunto dagli intermezzi strumentali tra una strofa e l'altra suonati, durante il tour di Fabrizio De André con la PFM alla fine degli anni Settanta, dal violino di Lucio Fabbri. I rocamboleschi virtuosismi del fiddle (il violino folk) riproducono stilemi cowntry-western, evocando aspre contese e aridi paesaggi da “lucertolaio” ( zirichiltaggia in lingua sarda).

Dal folk al jazz, due canzoni scritte per il musical , I Got Rhythm e Makin'Whopee , diventano due standards , ripresi dai più famosi solisti del genere. Nella prima, di Gershwin , si stacca l'assolo swing del violoncello, efficace esempio di versatilità e sensibilità strumentale. La seconda, scritta da Walter Donaldson, trasporta immediatamente, attraverso il geniale arrangiamento di Thorp, nelle atmosfere americane della Broadway anni Trenta.

Le note del finale sospeso di Makin'Whopee sono ancora nell'aria quando Duke Ellington ci conduce nell'atmosfera sahariana di Caravan , struggente brano del jazz “da concerto”, genere di cui “il Duca” rappresenta l'iniziatore. Come un caravan che solca a fatica le dune del deserto, il secondo violino e la viola procedono “sgangherati” sopra l'ostinato ritmico del violoncello; su questo polverone il primo violino, incantatore di serpenti, propone, con sordina e senza vibrato, la famosa melodia che ricorda le lontane radici del jazz.

Circa venti anni dopo la permanenza della Duke Ellington Orchestra al Cotton Club di Harlem, un altro locale di Manhattan dava il nome ad una “ninna nanna” di George Shearing, Lullaby of Birdland , la sigla di chiusura del celeberrimo Birdland Jazz Club.

In the Mood , il più famoso boogie-woogie portato al successo negli anni Quaranta dalla big band di Glenn Miller, stupisce per la sua inalterata efficacia nonostante la riduzione per questo ensemble così diverso rispetto alla band originaria.

Dal jazz al tango, da una musica fondata sui tempi deboli ad una basata sui tempi forti il divario non è poi così ampio come si potrebbe credere. Entrambi i generi infatti nascono alla fine dell'Ottocento, in luoghi diversi (New Orleans e Buenos Aires), ma da una comune radice porteña e afroamericana, anche se il tango percorrerà in seguito strade diverse per il forte apporto latino e multietnico dell'immigrazione europea.

Gli autori degli ultimi quattro brani riarrangiati per quartetto portano il nome di Carlos Gardel e Astor Piazzolla, due icone rispettivamente del tango-canzone e del tango-musica: il primo diventa il paladino del popolo argentino, il portavoce delle sue delusioni e delle sue aspirazioni; il secondo reinventa il tango, innestando su una base tradizionale contaminazioni colte tratte dalla musica sinfonica ed anche dal jazz. Con Piazzolla il tango entra nelle sale da concerto di tutto il mondo. Oblivion è una sua struggente milonga, resa famosa da molte colonne sonore; il violino si sostituisce al bandoneon in una limpida trascrizione che non lascia spazio all' improvvisazione. Por una cabeza , è il tango sensuale che Al Pacino balla in Scient of Woman . La canzone di Gardel rivive in un arrangiamento denso, ricco di contrappunti e repentini cambi di umore. La muerte del angel , con il suo inizio fugato unito al ritmo aggressivo, è un tipico esempio della mediazione operata da Piazzolla tra musica colta e popolare. L'incalzare del ritmo irregolare diventa protagonista in Libertango , la composizione più famosa del “periodo italiano" di Piazzolla, che vede il quartetto impegnato a rendere, in un appassionato crescendo, le struggenti note dell'anelito alla libertà. Un'esecuzione che -ce lo auguriamo- non lascerà indifferenti, perché, se lasciarsi sedurre dalla musica è affascinante, lasciarsi “toccare” dal tango (1) può diventare inevitabile.

Alessandro Marra e Marta Giuliodori

 

1) Una delle ipotesi sull'incerta origine del termine rimanda al verbo latino tangere, “toccare”, con allusione allo stretto contatto tra i ballerini nella danza.