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Ancona/Osimo

           Lunedi 12 gennaio 1998

Una parte nel film dell'anno per un musicista osimano

<<Io attore per caso voluto da Benigni>>

Alessandro Marra, violinista ne "La vita è bella"

di VITTORIO VECCHINI


 

 

 

<<La vita è bella>> raccoglie tormedi spettatori in ogni sala d'Italia dove il film viene proiettato e s'avvia a battere tutti i record nazionali d'incasso. A Osimo è appena arrivato, ma del fatto che un osimano campeggi in una delle scene più brillanti dell'intera pellicola, tutti parlano da tempo. L'osimano è Alessandro Marra, classe 1970, violinista della Filarmonica Marchigiana; nell'ormai notissima <<festa del fidanzamento>>, completamente vestito di bianco come tutti gli altri componenti dell'orchestra si alza in piedi e pronuncia un'unica frase: <<Ed ora, signore e signori, un superbo omaggio offerto dalla direzione del Grand Hotel: la torta etiope>>.
   - Ma come è successo che Alessandro Marra sia finito nella pellicola di Benigni, da tutti considerata l'evento cinematografico dell'anno?
    <<Per puro caso. Nicola Piovani, autore delle colonne sonore del film, doveva mettere su, insieme a Massimo Gualtieri, una orchestra tipica degli anni '40, per la scena del Grand

 


Alessandro Marra con Benigni sul set de "La vita è bella"

Hotel; un'orchestra con quattro fiati, quattro archi, un pianoforte e un'arpa; come primo violino era stato scelto Paolo Ciociola, che però aveva assunto altri impegni. Ciociola ha allora segnalato il sottoscritto e così, dopo un contatto con Massimo Gualtieri, coordinatore dell'orchestra, sono stato scritturato: dal 18 al 30 agosto sono rimasto a Terni negli studi di posa realizzati nelle ex Acciaierie, per le riprese. Più di dieci giorni, per una scena di pochi minuti...>>.
   - Una scena in cui a te viene comunque affidata una

battuta importante.
    <<Questo è stato un colpo di scena. Ero destinato ad essere solo uno dei componenti dell'orchestra, la battuta doveva farla il pianista Massimo Gualtieri, che si trovava sullo strumento a lato del nostro gruppo.Ma Benigni non è rimasto soddisfatto dell'inquadratura perchè Gualtieri appariva troppo decentrato; così ha voluto che a parlare fosse l'orchestrale in posizione maggiormente centrale, cioè il sottoscritto. Mi sono sentito raggelare...>>.
   - E poi?

  


 

 <<All'inizio Benigni ha un po' storto la bocca per la mia recitazione e ha pensato di far provare un altro. Poi è tornato su di me, mi ha catechizzato per una mezz'oretta prendendomi in disparte e infine, dopo una decina di registrazioni, una dietro l'altra, finalmente ha detto che poteva andare bene così>>.
   - Quanto hai guadagnato per la tua presenza nel film?
    <<150.000 lire nette al giorno. Il mio contratto era infatti da figurante specializzato; poi, visto che mi hanno fatto anche parlare, avrei potuto pretendere un pagamento nettamente superiore, secondo la qualifica di attore, che a quel punto mi sarebbe spettata; ma non l'ho fatto>>.
   - Benigni e la Braschi che impressione ti hanno fatto?
    <<Benigni è un grande personaggio, Nicoletta Braschi è una donna dolcissima>>.
   - Hai già visto il film al cinema?
    <<Naturalmente. Lo aspettavo con ansia, perchè oltretutto nessuno dei figuranti e soltanto pochi attori conoscevano la trama. Benigni ha infatti voluto tener tutto segreto fino all'ultimo>>.

 

Dal "Resto del Carlino" del 12 Gennaio 1998, pag. 12