IMPRESSIONI DEI RAGAZZI E DEI PROFESSORI
Francesco Favi, professore di lettere al liceo scientifico:
Ho sempre pensato che la rilettura di brani musicali sia una forma di traduzione e che, come la traduzione, costituisca un'arte molto speciale, capace di sortire un doppio mirabile effetto: da un lato rivelare potenzialità dell'originale che prima erano come sopite e che vanno ad emergere e ad arricchirsi, in modo virtualmente illimitato, ad ogni nuova interpretazione (senza che nesssuna interpretazione possa dirsi superflua, senza che nessuna possa dirsi definitiva);dall'altro mostrare l'identità musicale del nuovo interprete, il suo gusto, il suo "volto", proprio attraverso il gioco dialettico di ripresa, variazione e contaminazione con cui egli affronta un repertorio già noto, a volte fin troppo noto.A questi due effetti-durante il concerto cui ho avuto la fortuna di assistere-L'Archi Live Quartet ne ha aggiunto, con intelligente semplicità e con raffinata discrezione, un terzo di non minor conto: sedurre, rapire, conquistare un uditorio incredibilmente vasto e attento di giovanissimi ad un universo sonoro, ad un linguaggio strumentale, quale quello del quartetto d'archi, che solo un maledetto muro che abbiamo nella testa - per citare una vecchia canzone di Ivano Fossati - potrebbe credere confinato alla musica colta e precluso a quella leggera.Ovvero il "cosa" a servizio del "come" non meno di quanto il "come" lo sia del "cosa".Ovvero George Gershwin, Duke Ellington, Henry Mancini, i Beatles, i Pink Floyd e i Police che si fanno strumento, e il violoncello, la viola e i violini che si fanno partitura. Per scoprire e far scoprire in modo affabile e coinvolgente (che è poi l'unico modo di insegnare qualcosa) quanta leggerezza ci sia nel colto e quanta nel leggero.
Un’alunna del terzo liceo scientifico:
Il concerto dell’ Archi Live Quartet è stato molto interessante, divertente e piacevole. I musicisti sono stati veramente eccezionali nel riuscire ad accostare strumenti classici quali gli archi ad un genere musicale moderno a cui siamo abituati ad abbinare strumenti diversi, come basso, chitarra e batteria. E' stato uno spettacolo innovativo, diverso, forse geniale per questa idea. A parer mio e di altri miei compagni è stato bello e se ci fosse riproposto riparteciperemo volentieri ad un altro concerto.
Un’alunna del secondo liceo scientifico:
Secondo me il concerto è stato un'esperienza molto positiva perchè questi generi di musica, che sono quelli che personalmente preferisco, spesso non sono apprezzati da noi ragazzi. Il quartetto è stato invece capace di coinvolgere tutti e di cogliere e comunicare nel migliore dei modi gli aspetti più profondi di ogni brano.
Marco Bevilacqua, alunno del primo liceo scientifico:
Sono stato contento di aver assistito al concerto, è stato unico nel suo genere e originale.
I musicisti hanno saputo comunicare e far ascoltare ad un modello del mondo giovanile (quale la nostra scuola) brani che vanno dall' ‘800 a fine ‘900 con strumenti classici, come violino, violoncello e viola.
E la cosa interessante è che ai ragazzi è piaciuta molto questa idea, cioè suonare brani dei Beatles, Pink floyd, Police e molti altri con strumenti adatti alla musica classica.
E' stata un'idea straordinaria ed eccellente, in questo modo i ragazzi potranno avvicinarsi di più alla mausica classica, che oggi non è neanche nominata dai giovani, loro preferiscono il pop.
Poi gli strumenti non erano amplificati, per sentire bene non doveva volare una mosca, e così è stato.
Sono davvero contento che questo quartetto abbia trovato il modo giusto per avvicinarsi ai ragazzi.
Spero che al prossimo concerto verranno molti ragazzi, perchè è proprio di loro che la musica, e tutti i tipi di musica, ha bisogno.
Luca 17 anni III liceo scientifico:
Musica è emozione; musica è sentimento; musica è passione; voi siete musica.
Complimenti per la vostra esibizione al Liceo Campana.
P.S. Questo è l'effetto che avete lasciato su una persona che sa a malapena distinguere una chitarra classica da un basso.
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